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  • Laura Pozzoli

Cinque buoni motivi per praticare yoga all'aperto

Ci sono delle discipline che se svolte a contatto con la natura hanno tutto un altro effetto sulla nostra mente. Lo yoga è una di queste. Se ti incuriosisce ma non hai mai avuto l'occasione di provarlo, con questi cinque motivi capirai perché dovresti iniziare a praticare yoga all'aperto.

 

Come la natura vive e si rinnova secondo cicli stagionali che si alternano, anche il nostro corpo segue dei cicli naturali che determinano le sue esigenze e le sue carenze.

L'autunno e l'inverno, come sappiamo, sono momenti di riposo, in cui il nostro metabolismo rallenta per risparmiare energia. La primavera e l'estate, invece, rappresentano la rinascita. Cominciamo a stare più volentieri all'aperto perché ne sentiamo il bisogno dopo il periodo invernale.

Soprattutto quest'anno, dopo lunghi mesi di quarantena passati a casa, il nostro corpo sente più che mai l'esigenza di passare del tempo all'aperto e di svolgere attività fisica. Come dimenticare le lezioni online su Zoom che abbiamo fatto per tenerci in forma dal tappeto di casa? Ma sappiamo tutti che non è la stessa cosa.


Lo yoga, tanto declamato e praticato in questi ultimi anni, sta diventando sempre più popolare perché oltre a mantenere il corpo tonico e in forma attraverso movimenti accessibili a tutti, fornisce quelle linee guida, quei consigli che ci consentono di affrontare al meglio la vita moderna, imparando a gestire lo stress che accumuliamo giorno dopo giorno e di avere una mente più calma e serena. In poche parole, ci fa stare bene.

I benefici dello yoga sono quindi numerosi, ma perché può farci sentire meglio se lo pratichiamo in mezzo alla natura? Ecco cinque buoni motivi che ti aiuteranno a capire perché fa davvero bene fare yoga all'aperto.

Ecco cinque buoni motivi che ti aiuteranno a capire perché fa davvero bene fare yoga all'aperto

#1 Radicamento


Chi già pratica yoga avrà sicuramente sentito qualche volta il proprio insegnante dire "Radichiamo i piedi… sentiamo il radicamento". Ma cosa vuol dire?

Praticare in natura, che sia su un prato o sulla sabbia e, rigorosamente, a piedi nudi, ci consente di percepire in modo più consapevole la terra sotto i nostri piedi, di avere una base stabile sotto di noi che ci dà sicurezza, su cui muovere tutto il corpo. Siamo radicati quando sappiamo dove siamo ora, e questo ci aiuta anche a capire meglio dove vogliamo andare, fisicamente ma soprattutto metaforicamente.

Praticare yoga all'aperto stimola la produzione di vitamina D, benefica per le ossa

#2 Vitamina D


Chiamata anche l'elisir di lunga vita, la vitamina D viene prodotta dal nostro corpo grazie all'esposizione al sole, ed è benefica per la salute delle ossa in quanto previene e rallenta la formazione di malattie degenerative come l'osteoporosi. I lunghi mesi passati in casa la scorsa primavera ci hanno privato in parte dell'apporto corretto di vitamina D, causando stanchezza fisica e mentale. Possiamo recuperare soprattutto praticando yoga all'aperto, che stimola le cellule deputate alla produzione di tessuto osseo. Le ossa deboli si spezzano facilmente, ma il rimedio esiste: yoga e vitamina D!

Praticare yoga all'aperto stimola notevolmente il nostro senso di equilibrio

#3 Equilibrio e propriocezione


Hai mai provato a stare in equilibrio su un piede? Secondo te è più facile su un pavimento o su un tappeto erboso? Ecco, praticare yoga all'aperto stimola notevolmente il nostro senso di equilibrio, rafforza quella parte del nostro cervello che invia stimoli nervosi a gambe e piedi per correggere costantemente la nostra postura e non farci cadere. Il senso della posizione del nostro corpo nello spazio, chiamato propriocezione e spesso definito il nostro sesto senso, viene sviluppato ampiamente se ci muoviamo all'aperto, su terreni instabili, oppure chiudendo gli occhi.

Grazie allo yoga all'aperto si percepiscono i suoni della natura

#4 Suoni


All'aperto non serve musica di sottofondo, la nostra musica è prodotta direttamente dalla natura che ci circonda. Uccelli che cinguettano, vento che muove le fronde degli alberi, o anche solo il silenzio, quel grande assente nella nostra vita. Nel silenzio la nostra anima ci parla, il nostro corpo muovendosi ci invia segnali e noi siamo in grado di coglierli perché non abbiamo altre distrazioni.

Qual è il modo migliore per entrare in connessione con l'ambiente in cui viviamo? Fare yoga all'aperto

#5 Armonia


Uno dei principi fondanti dello yoga - e di molte religioni - ci insegna che noi siamo parte integrante dell'Universo, siamo in profonda connessione con l'ambiente in cui viviamo, siamo influenzati dai suoi ritmi e la nostra vita ha un inizio e una fine, proprio come ogni altro essere vivente. Ma c'è qualcosa che a noi sopravvive, un'impronta del nostro passaggio che si tramanda sulla terra.

Come possiamo sperimentare questa connessione con il pianeta in cui viviamo se siamo chiusi tra quattro pareti in una stanza illuminata artificialmente? Ci vuole uno sforzo enorme, ed il risultato non sempre è garantito. Ma basta stendersi su un prato, o sulla sabbia, o sulle rive di un lago, e tutto diventa più semplice. I nostri sensi si accendono:

  • Attraverso gli occhi vediamo il paesaggio naturale

  • Attraverso le orecchie ascoltiamo i suoni che la natura ci offre

  • Attraverso il naso percepiamo odori che spesso ci ricordano la nostra infanzia, la nostra origine

Il nostro corpo comincia a muoversi, si allunga, si apre, ruota, si eleva. La nostra mente si svuota, e crea spazio per qualcosa di nuovo.


C'è poco da aspettare. Usciamo di casa con il nostro tappetino sotto braccio e andiamo a praticare yoga all'aperto.

Che sia una pratica dolce di Hatha yoga o una sequenza intensa di Ashtanga.

Che sia in giardino, al parco, al mare o in montagna.

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