Paola Cambielli
I 660 anni dell'Università di Pavia
Il 13 aprile 1361 è la data ufficiale in cui venne fondato l'Ateneo più antico della Lombardia. Nei suoi 660 anni di vita, l'Università di Pavia ha visto il passaggio di alunni e docenti di grande prestigio, diventando tra le più importanti d'Europa.
Uno degli Atenei più antichi del mondo. Quando 15 anni fa mi sono iscritta all'Università di Pavia (sono passati così tanti anni?), entusiasta per il percorso che avrei intrapreso, non ero minimamente a conoscenza della sua lunga storia. Sapevo della sua fama ma non che fosse stata fondata addirittura nel 1361. Ben 660 anni fa.

Camminando sotto i portici che collegano le varie aule e le biblioteche, situate tra i diversi cortili acciottolati, in effetti se ne respira tutta la storia.
Che ebbe inizio con l'arrivo in città del duca Galeazzo II Visconti, colui che nel 1359 conquistò la città e fece costruire il Castello Visconteo come sua residenza di corte. Dopo il suo insediamento, l'imperatore Carlo IV di Lussemburgo
concesse al duca di fondare uno Studium Generale, ovvero l'università medievale.
Da quel momento, per Pavia iniziò un periodo di grande prosperità, confermato anche dall'arrivo di studenti provenienti da varie zone del Paese e da diversi Stati esteri. Nessuno voleva perdere l'opportunità di formarsi nel miglior ateneo del continente, soprattutto nel 18° secolo.
Accademici di prestigio
Uno di questi diventò un importantissimo chimico e fisico e gli altri due, poeti e scrittori. Sto parlando di Alessandro Volta, Vincenzo Monti e Ugo Foscolo, ai quali l'Università di Pavia ha dedicato anche delle aule.
Volta passò diversi anni a Pavia. Insegnò Fisica Sperimentale per circa quarant'anni, a partire dal 1778, e nel 1785 arrivò all'apice, ricoprendo la carica di Rettore dell'Ateneo. La maggiore a cui si possa aspirare. Per questo, l'inventore della pila è stato omaggiato con la costruzione di una statua in uno dei cortili principali dell'università. Quello in cui tutti i laureati si fotografano felici nel giorno della proclamazione finale.

Monti, al contrario, rimase solo due anni, dal 1802 al 1804. Ottenne la cattedra di Eloquenza ma purtroppo non si hanno molte testimonianze sul suo percorso.
Foscolo fu il successore di Vincenzo Monti. Nel 1808 divenne professore dello stesso corso ma anche per lui il viaggio finì presto. L'anno successivo, infatti, la cattedra venne soppressa. Ma il poeta ottenne comunque un grande successo di pubblico, quando nell'aula magna recitò la sua orazione intitolata Dell’Origine e dell’Ufficio della letteratura. Nonostante il suo breve passaggio, anche Foscolo ha il suo riconoscimento. Il Cortile delle Magnolie ospita la sua tomba funeraria realizzata dallo scultore Zuimo Rossellini, che inizialmente doveva essere posta nella Basilica di Santa Croce a Firenze, dove si trovano i resti reali del poeta.
Non faccio lezione senza che tutta la città venga ad udirmi, e gli stessi professori dell’Università, e senza che la scolaresca non m’accompagni a casa tra gli evviva. - Ugo Foscolo

La celebrazione del 660° anniversario
Per l'occasione, l'Università di Pavia ha organizzato due eventi che ripercorrono la storia dell'Ateneo, enfatizzando l'importante ruolo che ha svolto nei secoli per valorizzare, difendere e diffondere la cultura e la formazione degli studenti.
Alle ore 11, sulle pagine social dell'università e dell'Associazione Laureati si potrà seguire l'evento online dedicato alla ricostruzione della giornata del 13 aprile 1361.
Alle ore 18:30, invece, verranno virtualmente aperte al pubblico tre affascinanti aule che caratterizzano la bellezza unica dell'Ateneo. L'aula Volta, l'aula Scarpa e l'aula Golgi situata all'interno del Palazzo Botta - un distaccamento universitario - ti aspettano sulle pagine Facebook del Museo per la Storia dell'Università di Pavia e del Museo Camillo Golgi.
Non mi resta che augurarti buon viaggio.
Curiosità
Per un breve periodo anche Filippo Tommaso Marinetti, l'autore del Manifesto del Futurismo pubblicato nel 1909, studiò all'ateneo pavese. Si iscrisse alla facoltà di Giurisprudenza insieme al fratello Leone.
Nel 1906, l'Università di Pavia fu il primo ateneo italiano a ricevere il Premio Nobel. Venne assegnato a un altro studente dell'università, ovvero Camillo Golgi, laureato in medicina e chirurgia nel 1865.
Le numerose statue che si alternano alle colonne sembrano quasi dei guardiani della cultura accademica. Se potessero parlare, chissà quanti aneddoti avrebbero da raccontare. Quanti studenti, docenti, rettori e ricercatori hanno visto passare. Guardano tutto, per filo e per segno. Ma attenzione! Gli studenti non possono ricambiare lo sguardo. Ho sempre sentito dire che uno studente non può attraversare i cortili e guardare in faccia le statue mentre sta ancora frequentando il suo corso. "Porta sfortuna", mi sono sempre sentita rispondere. Non essendo per niente scaramantica, un giorno ho fatto una prova, sfidando la sorte. Cosa mi è successo? Assolutamente nulla. Anzi, mi sono laureata in tempo.